A ormai tre anni di distanza dalla sua promulgazione, possiamo senza dubbio affermare che la Norma UNI 11224:2019 ha avuto un notevole impatto sul settore della manutenzione degli impianti antincendio, apportando grandi innovazioni e miglioramenti.
In questo post parleremo di cosa stabilisce questa importantissima normativa sulla manutenzione degli impianti antincendio.
Manutenzione impianti antincendio: la figura del tecnico manutentore
Se le leggi precedenti parlavano solo di “tecnici qualificati” incaricati di svolgere le attività di manutenzione sugli impianti antincendio, la normativa UNI 11224:2019 introduce la figura del “tecnico manutentore”. La stessa Norma definisce il tecnico manutentore una persona competente e “affidabile”, le cui competenze vengono continuamente aggiornate tramite una formazione continua da effettuarsi presso associazioni, enti o aziende di settore.
Si stabilisce dunque l’obbligo di affidare la manutenzione di dispositivi cruciali come quelli antincendio a personale professionista del settore.
Maggiore precisione su strumentazione, procedure e documentazione
La Norma UNI 11224:2019 descrive con precisione le procedure e la strumentazione da utilizzare per verificare le diverse componenti di un impianto antincendio, così come la documentazione che il tecnico deve avere a disposizione, ovvero il “manuale d’uso e manutenzione” fornito dall’azienda installatrice. Questo deve contenere tutte le informazioni necessarie per la corretta gestione e manutenzione dell’impianto, incluso un dettagliato schema funzionale del sistema.
Modificate le tempistiche di manutenzione degli impianti antincendio
Forse la modifica più importante introdotta dalla nuova normativa sulla manutenzione antincendio riguarda le tempistiche, in particolare quelle della verifica generale del sistema. Vengono qui introdotti due importanti concetti: l’anzianità dell’impianto, vale a dire il numero di anni che sono trascorsi dalla sua consegna formale, e il ciclo, cioè il tempo intercorso tra la consegna formale e la verifica generale. Quest’ultimo ha una durata di 12 anni, vale a dire che nel tredicesimo anno di vita andrà effettuata una verifica generale.
Per quanto riguarda i controlli periodici, questi devono riguardare il 100% dei dispositivi per i sistemi di rivelazione convenzionali, mentre per i sistemi analogici indirizzati la percentuale delle componenti verificata varia a seconda dell’anzianità dell’impianto:
- Entro i 6 anni, va controllato almeno il 50% delle componenti ogni anno (o il 25% ogni 6 mesi)
- Tra i 7 e i 12 anni, va controllato il 100% delle componenti ogni anno (o il 50% ogni 6 mesi)
- Oltre i 12 anni, deve avvenire una verifica generale.
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